La Terapia Cognitiva: per stare bene
Negli anni 70 la ricerca scientifica pone l’attenzione ai contenuti cognitivi consapevoli che accadono nella nostra mente, evidenziando come oggetto di studio della psicologia i pensieri consapevoli e i processi di pensiero.
Oggetto di studio della psicologia non sono più solo i comportamenti osservabili studiati con metodo scientifico dal Comportamentismo, e non solo i processi inconsci, interpretati dagli esperti di psicoanalisi.
Meichenbaum sviluppa i metodi di auto-istruzioni e di un funzionale dialogo interno per migliorare la propria autostima e le proprie competenze (1977), Cautela suggerisce di considerare i pensieri come comportamenti e quindi di considerare i processi di apprendimento anche per apprendere il pensiero funzionale (Cautela & Kearney 1986).
Questi cambiamenti concettuali hanno reso possibile che voci solitarie del cosiddetto ‘Mentalismo’ negli anni ’50 e ’60 abbiano portato ad un cambiamento epocale.
La teoria dei costrutti personali di George Kelly ha enfatizzato il modo in cui gli umani strutturano il loro mondo in termini di costrutti bipolari (come buono-cattivo, intelligente-stupido, bello-brutto, giusto-sbagliato…) evidenziando come ci comportiamo tutti come”scienziati personali” che sviluppano la propria teoria per interpretare il mondo senza validazione adeguata (Kelly 1955).
Albert Ellis e Aaron.T.Beck sono considerati i padri della Terapia Cognitiva, ed erano due clinici formati inizialmente come psicoanalisti ma in seguito più interessati ai processi consapevoli, che inconsci. La terapia razionale emotiva e comportamentale (REBT) di Ellis (Ellis 1962) vede il disagio emotivo e problemi comportamentali come secondari alle credenze irrazionali. L’approccio di Ellis è basato su a sistema filosofico ha chiamato Rational Humanism che ha le sue origini nello stoicismo.
Secondo Ellis tutta la sofferenza umana deriva da uno dei tre errori di valutazione:
- Ritenere che il mondo dovrebbe essere diverso da come lo è
- Catastrofizzare la situazione pensando sia la peggiore
- Credere di non poter tollerare la situazione (la frustrazione)
La REBT insegna alle persone a contestare le loro credenze irrazionali.
La terapia cognitiva di Beck (Beck 1976) invece sottolinea gli errori di processazione dell’informazione.
Beck era uno psichiatra formatosi come psicoanalista ma rimase disilluso dall’approccio quando notò che i suoi pazienti depressi avevano un flusso di pensieri consapevoli negativi mentre cercava di associare liberamente:Ha scoperto pensieri automatici negativi.
La terapia cognitivo-comportamentale abbraccia l’intero spettro delle tecniche comportamentali e della terapia cognitiva.
La terapia comportamentale può essere considerata la prima ondata del movimento CBT e quella cognitiva la seconda ondata della terapia cognitiva. Ormai è emersa una terza ondata di CBT la cui attenzione si concentra sull’esperienza del comportamento, in particolare la Acceptance and commitment Therapy (ACT), terapia dialettica e Mindfulness.
Riferimenti
- Cautela, J.R., Kearney, A.J. (1986). The Covert Conditioning Handbook. New York: Springer.
- Ellis A (1962). Reason and Emotion in Psychotherapy. Lyle Stuart, New York.
- Kelly, G. (1955) The psychology of personal constructs. Vol. I, II. Norton, New York. (2nd printing: 1991, Routledge, London, New York)
- Meichenbaum D (1977). Cognitive Behaviour Modification: An Integrative Approach New York: Plenum Press.
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