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La performance “My Orí is Kótùbà Kótùṣẹ” di Jelili Atiku, affronta le crisi globali, stimolando una riflessione sul ruolo dell’arte nel cambiamento sociale. Attraverso rituali della tradizione yoruba, Atiku coinvolge il pubblico in un dialogo interattivo. Un esempio di come l’arte può ispirare azioni concrete per un futuro più equo.

Sviluppare un dialogo interno positivo è un passo fondamentale per migliorare il benessere mentale, aumentare la fiducia in te stesso e raggiungere i tuoi obiettivi.

I confini sono le regole personali che poniamo nelle nostre relazioni. Esistono per tutti e possono essere sani o malsani, voluti o non voluti, riconosciuti o non riconosciuti.

Viviamo in un mondo veloce e, spesso, desideriamo migliorare la nostra vita, cambiare vecchie abitudini e adottarne di più funzionali.

L’esperienza sociale ed estetica nell’arte è un processo cognitivo ed emotivo condiviso tra artista e pubblico. Dedicandomi alla psicologia e alle neuroscienze, ho analizzato l’impatto sociale e cognitivo dell’arte nel tempo e con i miei studi di Neuroestetica Cognitiva ho messo in luce l’effetto pervasivo dell’arte.

Il Welfare Culturale, attivo da 30 anni nel Regno Unito, promuove il benessere attraverso la cultura. Numerosi studi dimostrano che il benessere è legato al grado culturale della società. In Italia, la psicologa Carniato evidenzia come l’arte, stimolando emozioni e consapevolezze, migliori il benessere individuale, se vissuta con consapevolezza e interesse personale.

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.

La definizione di Empowerment è la ricerca e il raggiungimento della consapevolezza di sé stessi e delle proprie scelte e azioni. Sia nell’ambito personale sia in quello sociale e di comunità.

In Italia il grido Donne Vita Libertà ha avuto visibilità grazie alle manifestazioni del Partito Radicale.

Si può avere la terapia o la valutazione psicologica direttamente da casa propria in un orario che è più conveniente