Come Accettare le Proprie Emozioni in 3 Semplici Passaggi

Accettare le proprie emozioni vuol dire che riconosci come ti senti e ricordi a te stesso che va bene sentire le emozioni che provi, anche se è scomodo o doloroso e ti rende confuso.

Ad esempio:

 

Il tuo partner dice qualcosa di sarcastico. Ti senti subito infastidito e ferito. Accettare le tue emozioni significa dire a te stesso che se ti senti infastidito dal sarcasmo usato dal tuo partner e provi emozioni spiacevoli di conseguenza ha senso sentirsi in questo modo. E va bene così.

 

La capacità di accettare le tue emozioni è probabilmente l’abilità più importante che puoi imparare per migliorare la tua salute emotiva e la resilienza. Infatti questa capacità permette di affrontare l’errore più comune che viene commesso quando si ha a che fare con le emozioni difficili, ovvero cercare di evitarle.

Perché è importante accettare le proprie emozioni invece di evitarle

È normale voler evitare delle emozioni dolorose invece di accettarle, perché…sono dolorose!

 

Ma ecco il problema:

 

Quando eviti le emozioni dolorose come la rabbia o la tristezza, abitui la tua mente ad evitarle e ad averne paura. Questo a lungo termine le rende solo più intense e fa scattare un meccanismo di allarme nella tua mente non appena si presentano.

 

Ad esempio:

 

Tristezza. La tristezza non può farti del male. Ma se ogni volta che ti senti triste neghi il fatto di sentirti così, o cerchi di distrarti con Facebook oppure con una bottiglia di whisky, stai inviando il messaggio alla tua mente che è sbagliato sentirsi tristi. Così la prossima volta che ti sentirai triste, proverai anche ansia e/o vergogna, oltre alla tristezza.

 

Ansia. L’ansia non può farti del male. Ma se ogni volta che ti senti ansioso chiami immediatamente qualcuno per calmarti, o ti metti a fare degli esercizi di respirazione profonda, stai insegnando alla tua mente che l’ansia stessa è pericolosa. Ciò significa che la prossima volta che sarai in ansia… sarai doppiamente ansioso, perché ora sei ansioso di essere ansioso!

 

Evitare sentimenti dolorosi porta a un sollievo temporaneo nel presente ma a dolore emotivo in futuro.

 

L’unico modo per uscire da questo circolo vizioso è insegnare alla mente che tutte le emozioni, per quanto dolorose, non sono pericolose.

 

Per sentirti meglio emotivamente, devi accogliere e accettare volentieri le tue emozioni, anche quelle dolorose.

 

Quando sei disposto a provare emozioni negative, insegni alla tua mente che le emozioni difficili non sono una minaccia. Da qui deriva la vera stabilità emotiva e la tua resilienza, ovvero quando la tua mente non ha paura di stare male.

 

Quindi, come fare esattamente?

Come accettare le proprie emozioni: tre semplici passaggi

Accettare le tue emozioni significa semplicemente essere disposti ad averle invece di evitarle.

 

Va bene qualunque cosa ti aiuti a farlo.

 

Ma ecco dei semplici passaggi per iniziare, sono facili da ricordare.

 

Passaggio 1: riconosci di stare male quando provi certe emozioni

Per la maggior parte delle persone, evitare le emozioni dolorose è diventata un’abitudine. Spesso è qualcosa che si fa senza molta consapevolezza. Succede quasi automaticamente.

 

Quindi, la prima cosa da fare è essere più consapevole di quando stai male emotivamente.

 

È più utile iniziare concentrandosi solo su qualche emozione, invece di provare a farlo in ogni momento con ogni emozione difficile che si prova.

 

Ad esempio: se la rabbia è un’emozione difficile per te, concentrati solo sul riconoscere quando ti senti arrabbiato. Potresti anche essere triste, ansioso, ecc. Ma all’inizio, concentrati solo su un’unica emozione.

 

Prova a riconoscere anche le varie sfaccettature della rabbia, come: fastidio, irritazione, frustrazione…

 

Se aiuta, tieni traccia di dove e quando provi quelle emozioni in un piccolo taccuino o sulle note nel telefono. Come per le calorie o le spese, c’è qualcosa nello scrivere letteralmente le cose che aiuta ad essere più consapevoli.

 

Passaggio 2: parla delle tue emozioni con un linguaggio semplice

Spesso le persone per evitare le loro emozioni dolorose parlano di queste in modo generale e astratto, così facendo la mente imparare a temerle. Si descrivono usando, ad esempio, un linguaggio eccessivamente metaforico o concettuale.

 

Fare ciò, permette di provare meno dolore sul momento. Ma, allo stesso tempo, riduce l’autoconsapevolezza emotiva e fa sì che la mente associ la paura a quelle emozioni perché, fondamentalmente, è una strategia di evitamento.

 

Ad esempio:

 

Dopo una lunga giornata stressante a lavoro, torni a casa e il tuo partner vede che sei arrabbiato, così ti chiede cosa c’è che non va. Rispondi: “Oh niente, sono solo un po’ stressato”.

 

Può essere vero che tu sia sotto stress. Ma se stai usando la parola “stress” per evitare di parlare di qualche altra emozione dolorosa, allora è un meccanismo di evitamento.

 

Potrebbe essere che tu sia sì stressato, ma che tu abbia anche paura di venire licenziato.

 

Ma dire letteralmente “ho paura” è più doloroso e rende più vulnerabili, quindi semplifichi dicendo che sei solo stressato.

 

Quando riconosci come ti senti, è utile prendere l’abitudine di descrivere il tuo stato d’animo usando un linguaggio semplice. Questo insegna alla mente che, per quanto una sensazione sia sgradevole, è inutile averne paura.

 

Prova a farti questa domanda ogni volta che hai emozioni negative:

 

“Come descriverebbe questa sensazione un bambino di cinque anni?”

 

I bambini piccoli di solito non hanno vocabolari così sofisticati che gli permettano di evitare di descrivere come si sentono. Quindi usano ciò che hanno: parole semplici e comuni come triste, impaurito, arrabbiato, vergognoso, ecc.

 

Possibilmente inizia a descrivere come ti senti usando letteralmente la frase “Mi sento…”, poi continua con parole semplici. Come ad esempio “Mi sento infastidito, triste, in colpa…”.

 

Passaggio 3: mostra a te stesso un po’ di compassione

Compassione è una di quelle parole che sembrano più grandi e complicate di quanto siano in realtà.

 

Se ti senti male, essere compassionevole con te stesso significa semplicemente:

  1. Ricordare a te stesso che va bene sentirsi male. È una sorta di promemoria: anche se ti senti così, non vuol dire che tu sia cattivo o sbagliato, o che lo sia la sensazione in sé.
  2. Ricordare a te stesso che i tuoi sentimenti sono comprensibili e hanno un senso. Non confondere quello che vorresti fosse vero con ciò che è vero. Potresti pensare di non doverti sentire ansioso. Ma che tu lo pensi o no, ciò che conta è che in realtà ti senti ansioso.

 

Ad esempio:

 

“Odio avere paura. Ma so che va bene avere paura. Tutti la provano a volte e in determinate situazioni. Anche se vorrei sentirmi sicuro, ha senso che io abbia paura prima di fare questo discorso, dopotutto, parlare in pubblico è la paura numero uno di moltissime persone!”

In conclusione

Tieni a mente queste considerazioni:

  • Va bene essere breve. Non deve assomigliare a una seduta di terapia. Poche frasi al massimo. Ricorda: accettare le proprie emozioni non è soffermarsi su di esse o fissarsi su di esse. Infatti la cosa più importante nell’accettare le tue emozioni è ricordare che non sei loro prigioniero, puoi andare avanti con la tua vita senza esserne consumato.
  • Non è positività ingenua. Non stai cercando di ingannare te stesso con un mucchio di chiacchiere su come tutto andrà bene o altro. La compassione non è rassicurazione o autoindulgenza. La compassione consiste nel riconoscere la tua realtà emotiva e nel ricordare a te stesso che va bene sentirsi male ed è probabilmente comprensibile.
  • Sai già come essere compassionevole. È probabile che tu sia già abbastanza bravo a essere compassionevole con le altre persone quando si sentono male emotivamente. Si tratta solo di essere disposti ad applicare le stesse abilità su te stesso.
  • Solo perché non capisci completamente un’emozione non la rende irrazionale. Potresti pensare che, poiché sono passati 30 anni da quando il tuo cane è morto, è irrazionale essere ancora così triste. Forse sì, forse no. Ma è almeno in qualche modo comprensibile che tu sia triste, anche dopo tutto questo tempo.
  • L’accettazione è una pratica, non un concetto. A molte persone sembra sciocca l’idea di dover accettare le proprie emozioni. Si pensa che sia normale sapere come ci si sente, perchè bisogna anche dirlo a se stessi? Ma il punto è che conoscere semplicemente qualcosa in teoria è diverso dal percepirlo effettivamente. C’è molto potere nella pratica di ricordare a te stesso ciò che già sai concettualmente.

 

Rendilo semplice

Non complicare eccessivamente le cose.

 

Accettare le proprie emozioni significa riconoscerle, dargli un nome con un linguaggio semplice ed esprimere un po’ di compassione per te stesso.

 

L’intero processo può, e probabilmente dovrebbe, essere relativamente breve, ad esempio meno di un minuto.

 

Per riassumere a grandi linee:

 

Quando eviti le emozioni dolorose, le rendi involontariamente più forti a lungo termine perché alleni la tua mente a temerle. Di conseguenza, esercitano più influenza su di te.

 

Ma quando sei disposto ad accettare le tue emozioni, anche brevemente, diminuisci la loro presa su di te a lungo andare perché insegni alla tua mente che, sebbene scomode, non sono pericolose.

 

Non puoi cancellare le emozioni dolorose ma non devi esserne prigioniero.

 

Impara ad accettare come ti senti in modo da poter essere libero di vivere la tua vita.

 

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