Assertività: Una Guida per Essere più Assertivi
Una Guida Passo Passo per Essere più Assertivi
L’assertività è la capacità di comunicare e negoziare con gli altri in modo efficace. Essere assertivi significa essere in grado di difendere ciò che ritieni giusto, chiedere quello che vuoi e dire no a quello che non vuoi in modo calmo, sicuro e rispettoso nei confronti delle altre persone.
Assertività e i 4 stili di comunicazione
L’assertività è più di un semplice modo di comunicare. Ma iniziare dalla comunicazione assertiva è un buon punto di partenza per capire il concetto più generale.
Esistono 4 stili o tipi di comunicazione:
- Comunicazione passiva
- Comunicazione aggressiva
- Comunicazione passivo-aggressiva
- Comunicazione assertiva
Ogni volta che comunichiamo con le persone usiamo uno o più di questi stili, in modo cosciente o meno.
Comunicazione passiva
Questo stile di comunicazione consiste nel tenere un basso profilo, nell’evitare i confronti e i conflitti. Spesso si traduce nell’assecondare costantemente le richieste ed esigenze degli altri senza esprimere i propri desideri e preferenze, ad esempio:
- “Pizza stasera?” “Uhm ok…ok, dai va bene!”
- “Anche se sei appena tornato, vai al supermercato a comprare il pane?” “Sì, nessun problema, mi piace guidare”
- “Lavori al progetto questo weekend?” “Sì, certo che lo faccio, capo”
La comunicazione passiva non consiste nel non dire nulla, ma assecondare qualsiasi cosa l’altro dica o richieda.
Inoltre, mentre questo stile può sembrare passivo nella forma di comunicazione, spesso è tutt’altro che passivo in termini di azioni e impegno da parte della persona che lo mette in atto. Queste persone, infatti, spesso sembrano molto impegnate e attive perché sono sempre di corsa per prendersi carico di tutte le richieste che gli vengono presentate.
Comunicazione aggressiva
Lo stile di comunicazione aggressivo è l’opposto dello stile passivo. Usando questo stile si cerca costringere gli altri a fare ciò che vogliamo, anche a scapito dei loro desideri o preferenze.
Nello stile passivo rinunciamo al controllo sulla nostra vita in modo irragionevole, ma all’opposto, con lo stile aggressivo cerchiamo di avere un controllo irragionevole sulla vita degli altri:
- “Se devo mangiare quella maledetta pasta un’altra volta, la butterò! Faresti meglio a trovare qualcos’altro da mangiare!”
- “Urlare è l’unico modo per far fare le cose in questo posto!”
- “Esci dal mio ufficio e non tornare finché non avrai qualcosa di abbastanza intelligente da dire!”
Una comunicazione di questo tipo è quasi sempre il risultato di una paura profonda o di una costante sensazione di minaccia o, ancora, di un senso di impotenza.
Sebbene la comunicazione aggressiva possa far sentire potenti inizialmente, a lungo termine porta a risultati negativi, come ad esempio l’alienazione. Spesso peggiorano anche le sensazioni di insicurezza.
Comunicazione passivo-aggressiva
Questo stile di comunicazione è una combinazione dei primi due stili. Solitamente è un tentativo di ottenere ciò che si vuole o di esprimere le proprie insoddisfazioni evitando, però, allo stesso tempo la responsabilità delle conseguenze. Ad esempio:
- Con il pettegolezzo ci si sfoga o si cerca di criticare qualcuno evitando di farlo direttamente
- Usare il sarcasmo permette di dire cose spiacevoli a qualcuno senza prendersene la colpa in quanto “era solo uno scherzo”
- Fare un lavoro o un compito male intenzionalmente evita il disagio di dover dire di no a una nuova richiesta futura
Comunicare con questo stile può “funzionare” nel breve termine ma decisamente non funziona a lungo termine: le persone si sentiranno frustrate dalla nostra presenza oppure si arrabbieranno con noi, inoltre questa comunicazione porta a provare spesso sensi di colpa.
Comunicazione assertiva
Comunicare in modo assertivo significa il riuscire a chiedere in modo chiaro e rispettoso ciò che vogliamo e riuscire, allo stesso modo, dire di no a qualcosa che non desideriamo.
- “Pizza stasera?” “Non ne ho voglia… che ne dici se mangiamo sushi?”
- “Questo lavoro deve essere rivisto. Chiedi a Giulia dell’ufficio contabile di darti una mano e me lo presenterai di nuovo tra tre giorni.”
- “Capo, ho dei problemi a lavorare con Giacomo al nuovo progetto. Penso che avere ruoli e obiettivi più definiti sarebbe utile.”
Può capitare che le persone scambino l’immediatezza della comunicazione assertiva per comunicazione aggressiva. Forse perché sono abituate ad essere troppo accomodanti ad esempio. Quando provano a comportarsi in modo assertivo si sentono invadenti o maleducate.
Ma l’assertività è quasi sempre il modo più adatto di comunicare con gli altri perché:
- è una comunicazione onesta di come ci si sente e di quello che davvero è importante per la persona
- è rispettosa nei confronti delle altre persone
In sintesi, la comunicazione assertiva è una comunicazione che rispetta te stesso e le persone attorno a te.
Ostacoli comuni all’assertività
Comunicare in modo assertivo non è sempre facile in ogni situazione. Spesso è la paura, in un modo o nell’altro, che blocca l’assertività.
Paura di come potremmo sentirci o di come potrebbero stare gli altri.
- Ad esempio si comunica in modo passivo perché si ha paura del giudizio altrui o che si pensi male di noi. O ancora perché non si vuole il senso di colpa che potrebbe accompagnare il difendere e comunicare quello che vogliamo veramente.
- Oppure si comunica in modo aggressivo perché fa sentire potenti e mette a tacere le insicurezze più radicate.
- O, ancora, si comunica in modo passivo-aggressivo per avere la soddisfazione di esternare la rabbia o il dolore che si prova senza sentire il peso della responsabilità o senza doverne accettare le conseguenze.
Questi tre modi di comunicare spesso portano risultati negativi a lungo termine…
- Stile passivo: ci si sente cronicamente insoddisfatti e si prova vergogna per il fatto di non riuscire ad esprimere quello che si vuole, questo porta a bassa autostima.
- Stile aggressivo: prima o poi ci si sente soli e depressi perché le persone intorno cominciano a sentirsi a disagio con noi e il risultato sarà l’essere isolati socialmente.
- Stile passivo-aggressivo: gli altri perdono fiducia e rispetto nei nostri confronti a causa di un comportamento indiretto che evita le responsabilità.
Dall’altro lato comportarsi in modo assertivo comporta sicuramente un disagio temporaneo…
- Difendere ciò che si vuole comporta sempre un po’ di ansia e nervosismo.
- Esternare come ci si sente porta sempre insicurezza e paura.
- Assumersi la responsabilità delle azioni è difficile e richiede impegno.
Se le persone attorno non sono abituate a vedere una determinata persona comunicare in modo assertivo, inizialmente, possono reagire non assecondando le richieste o con dubbi e diffidenza. Ma a lungo andare l’esprimere in modo chiaro e rispettoso i desideri, esigenze e sentimenti porta sicuramente a risvolti molto positivi.
I vantaggi di essere più assertivi
I vantaggi sono così tanti da non poter essere elencati tutti. Ma ad esempio, tra quelli più comuni e convincenti, troviamo:
- Meno ansia sociale e bisogno di approvazione. Più si diventa abili nel comunicare in modo assertivo i propri pensieri, esigenze e desideri, più ci si rende conto che la preoccupazione data dalla disapprovazione altrui è gestibile e superabile.
- Meno stress e più relax. I primi tre stili di comunicazione non assertiva richiedono, paradossalmente, molto impegno ed energia per essere messi in pratica. Invece, dopo il primo impatto iniziale, essere più assertivi permette di affrontare la vita in modo più funzionale e rilassato.
- Più fiducia e rispetto di sé. Quando si evita di comunicare quello che è veramente importante per noi, il messaggio che la nostra mente registra è che i nostri desideri non sono così rilevanti. Quando, invece, si prende la responsabilità di esprimere veramente ciò che si vuole la nostra mente rafforza un’immagine preziosa e importante di noi stessi. Ed è questa la vera fonte di rispetto e fiducia in se stessi.
- Meno risentimento verso gli altri. Quando si comunica con i primi tre stili di comunicazione non assertiva si proietta la delusione per sé stessi sugli altri. Questo si trasforma in frustrazione e risentimento nei confronti di chi ci sta attorno.
- Relazioni più funzionali. Spesso nelle terapie di coppia ci si sente dire che tutti i problemi di relazione sono problemi di comunicazione. E in succo, tutti i problemi di comunicazione sono problemi di assertività. Quando si usa una comunicazione assertiva, generalmente, le relazioni tra persone migliorano, soprattutto tra partner.
Assertività: oltre la comunicazione
Finora abbiamo parlato di assertività sotto forma di comunicazione, che è la forma più comune.
Ma l’assertività va ben oltre a questo, l’assertività riguarda i nostri valori.
Vivere seguendo i propri valori e non quelli di qualcun altro.
Rispettare sé stessi abbastanza da accettare chi si è veramente, per poi vivere e comportarsi in modo congruente, autentico e sincero.
- Mantenere la parola data. Quando si mente, si cercano costantemente scuse o semplicemente non si mantiene la parola data, le altre persone cominciano a non fidarsi più. Ma, soprattutto, diamo prova a noi stessi che realmente siamo inaffidabili e incoerenti. Questo a lungo andare indebolisce l’autostima.
- Non dubitare delle decisioni prese. Quando prendiamo una decisione ma poi cominciamo a pensare e ripensare se era quella giusta e ci rimuginiamo sopra, il messaggio che la nostra mente percepisce è che non si può fidare delle nostre decisioni.
- Seguire gli obiettivi. Assertività significa anche essere concentrati sugli obiettivi che ci poniamo. Quando ci diamo un obiettivo ma poi non ci impegniamo per ottenerlo, diamo il messaggio a noi stessi di non essere una persona che lotta per quello che ritiene importante. Al contrario, se lavoriamo sodo per l’obiettivo rafforziamo un’immagine competente ed affidabile.
- Feedback reciproci. Molte persone hanno paura di dare e ricevere feedback perché mancano di fiducia in se stessi, o temono le emozioni che proveranno dopo, come ad esempio la vergogna. O ancora di come potrebbero reagire gli altri, ad esempio con delusione o rabbia. Ma l’assertività invece insegna che il feedback è una cosa molto funzionale in quanto permette di crescere, di avere nuovi input da elaborare.
Essere più assertivi: come fare
L’assertività non è una capacità innata. Va costruita e sviluppata nel tempo, per questo richiede un impegno costante.
È utile iniziare da piccole cose per poi, man mano che si migliora, applicare l’assertività a più situazioni e contesti. Con il tempo essere assertivi diverrà naturale.
Ad esempio puoi provare a fare una delle seguenti attività che ti aiuteranno a sviluppare l’assertività partendo dalle piccole cose:
- Sostieni la tua decisione. Quando devi prendere una decisione assieme a qualcun altro scegli d’impulso e sostieni la tua decisione. Al momento non preoccuparti se sia la decisione che vuoi realmente o di come potrebbe prenderla l’altro. Ad esempio se dovete decidere cosa guardare in TV, buttati e decidi di impulso, poi sostieni la tua posizione. Poco importa se dici che ti piacerebbe guardare un film d’azione o un documentario sui delfini.
- Ogni volta che vai a mangiare fuori, che sia ristorante o pizzeria, chiedi di avere un tavolo diverso da quello che ti hanno proposto.
- Basta scusarsi con tutti anche se non hai fatto nulla di sbagliato. Spesso si dice “scusa” solo perché si percepisce il disagio dell’altra persona e per alleggerire la situazione, non per il fatto di aver fatto qualcosa di effettivamente sbagliato.
- Rifiutati. Se ti chiedono un piacere che non vuoi fare, rispondi semplicemente di no. Probabilmente all’inizio ti sentirai a disagio, ma è il momento di imparare a tollerare quel disagio.
NB. Mentre ti eserciti con l’assertività, soprattutto all’inizio, di sicuro ti sentirai a disagio. Come saranno anche a disagio le persone attorno a te che sono abituate al tuo comportamento precedente.
È importante che tu sia preparato a questo, in modo da non essere colto alla sprovvista e vacillare.
Assertività: l’ultimo consiglio
Sentirsi in colpa per qualcosa o per un tuo comportamento NON è la stessa cosa di essere effettivamente in colpa.
Spesso, soprattutto chi prima aveva uno stile più passivo, ci si sente in colpa per il solo fatto di non essere d’accordo con gli altri.
Questa è una trappola nella quale bisogna evitare di cadere. Bisogna imparare a distinguere il vero senso di colpa da quello falso. Imparare ad individuare la colpa non legittima.
La colpa è l’emozione che si prova quando si fa qualcosa di sbagliato, non quando qualcuno ti dice che hai fatto qualcosa di sbagliato. Impara a riconoscere questa differenza, chiediti: “ho davvero fatto qualcosa di sbagliato?” Se la risposta è negativa non ti resta che imparare, con l’esercizio, a tollerare il falso senso di colpa e sviluppare la resilienza.
Punti chiave
- Assertività significa essere sinceri con sé stessi sui propri valori ed essere disposti ad agire secondo questi.
- Comunicazione assertiva significa esprimere i propri desideri e sentimenti in modo diretto e rispettoso.
- Stili comunicativi poco funzionali: comunicazione passiva, comunicazione aggressiva e comunicazione passivo-aggressiva.
- L’assertività può essere complicata in quanto le persone all’inizio possono reagire negativamente, suscitando paura e disagio.
- Essere assertivi tra le altre cose permette di avere più autostima, più indipendenza, relazioni migliori, meno ansia e risentimenti.
- Pochi, piccoli modi per essere più assertivi: prendi piccole decisioni e supportale anche se non ne sei del tutto sicuro, rispondi no a delle richieste che non ti va di esaudire e tollera il disagio che ne deriva, chiedi apertamente quello che vuoi, come ad esempio un tavolo diverso al ristorante.
- Provare senso di colpa NON è la stessa cosa dell’essere colpevoli di qualcosa. Imparare a riconoscere questa differenza permette di non cadere in trappola e tornare ad avere comportamenti non assertivi.
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